Working Class Zero

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Milano, 29 aprile Casa del Lavoro ore 21.00

mercoledì 11 marzo 2009

Venuto al Mondo

Mi hanno letto un libro. Marito e Moglie, seduti su due sedie. Hanno letto con passione. Un ruolo a testa, ho pensato all'inizio. No, l'alternanza loro l'avevano immaginata per capitoli. Quelli bravi, quando qualcuno legge un libro per loro, solitamente dicono "sai, sono stato ad un reading". L'emozione è diversa, quando qualcuno legge per te. Il testo lo puoi vivere meglio, più a fondo. Non puoi sottolineare, certo. Ma in quei casi sono le emozioni che segnano i passi più importanti. La storia che ho ascoltato racconta di una donna. Anche di una donna ed una guerra. E di una donna e tanti modi di amare. Della guerra se ne parla, ma forse male. Il testo ricerca immagini forti da evocare, ma molto più efficaci sono, per esempio, le descrizioni di feste ed eventi mondani, a raccontare che l'autrice è più avvezza a queste che a quelli. La donna protagonista ama, la si nomina di rado, il suo nome, infatti, non lo ricordo. Ma i suoi amori sono evocati, spesso, e quindi è facile ricordare Diego. L'amore giovane e scapestrato per una donna che rinuncia ad un matrimonio già fissato per la folle promessa di un eterno amore passionale. Diego, anche lui, la sposa. E lei, con gli anni, ha sempre più paura di perderlo. Fino a decidere di ricorrere ad una "cicogna" per dargli quel figlio che a lei non poteva generare. La "cicogna" l'avevano scelta a Sarajevo, la città in cui tanti anni prima si erano incontrati. Gliel'aveva indicata un loro amico... anche questo nome non me lo ricordo, ma tanto non l'avrei saputo scrivere un nome SerboCroato ;-D

Diego, però, si innamora della cicogna... che gli partorisce un figlio. La donna, la moglie, riparte da Sarajevo col bambino. Diego resta indietro, ha perso il passaporto e questo sarà il loro addio, eterno come l'amore che si erano promessi.

E la guerra? è quella dei Balcani, tracciata a tinte forti, evocata con la morte di un bambino "prescelto" da un cecchino.
Ma dimentica, la guerra raccontata nel libro, delle atrocità commesse, degli stupri di massa, proprio quel libro in cui la capacità di procreare viene eletta a fulcro dell'universo femminile.

Però il reading ci è piaciuto, tanto.
Intense le luci che hanno segnato il cambio di voci sul palcoscenico. Profondo il vuoto oltre l'occhio di bue che segnava alternativamente l'uomo e la donna che leggevano. Fortemente didascaliche le musiche, utili a tracciare un percorso emotivo e a dar tregua agli attori.
Splendidi Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, l'uomo e la donna, il marito e la moglie, che l'altra sera, a Roma, hanno brani di "Venuto al Mondo". Li hanno letti anche per me.

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